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Giovedì 3 Luglio 1997


Nel magma di Internet : Mancano norme certe: il caos è in agguato

Se c'è una realtà assolutamente instabile e magmatica quella è sicuramente Internet. Cresciuta disordinatamente come le città del secondo dopoguerra non riesce ancora a raggiungere un'utenza che possa farle compiere la maturazione definitiva come fenomeno di massa. Perchè? E' una domanda alla quale ciascuno ha dato la propria spiegazione, imputando lo stato di fatto all'arretratezza culturale degli utenti, ai costi elevati della connettività e via discorrendo. Probabilmente ciascuna di queste valutazioni si avvicina al nocciolo della questione, ma pecca di eccessiva astrattezza. Lo particulare, per usare un concetto caro al Guicciardini, è riassumibile in una parola: caos. I provider spuntano fuori come funghi, le offerte commerciali sono tutto tranne che trasparenti, i mezzi di informazione stanno conucendo campagne diffamatorie della Rete senza rendersi conto dell'enorme danno commerciale causato, i servizi sono praticamente inesistenti. Non stupisce che i potenziali clienti si tengano ben lontani da un "maelstrom" di questa natura.

L'arrivo di Tin.

Con l'acquisizione di Video On Line poi Tol e infine Tin molti speravano che le cose sarebbero drasticamente cambiate. Essendo Tin di fatto il più grosso Internet service Provider italiano, era pensabile che avrebbe dettato prassi commerciali conformi alle indicazioni dell'Unione Europea e alla recente normativa nazionale, forzando con l'esempio gli altri operatori all'adozione di standard qualitativi più elevati rispetto agli attuali. Non è accaduto.

L'offerta contrattuale dei servizi Tin è allineata - quanto a strutturazione - a quella degli altri concorrenti ed è intrinsecamente carente. Non che questo costituisca un problema insormontabil, in assenza di previsioni specifiche si applica il codice civile e quindi l'utente potrebbe comunque avere buon gioco.

Ma l'utente non sa per cosa effettivamente paga: IRC (Internet Relay Chat) è o no un servizio incluso nell'abbonamento? A quali newsgroup posso accedere tramite Tin? Dove è scritto che il numero e il tipo delle newsgroup sono liberamente e insindacabilmente modificabili dal provider? Quali standard di sicurezza - al di là della semplice password - vengono offerti all'utente professionale per evitare che i propri dati finiscano in altre mani? Come è regolato l'uso della crittografia? Come vengono gestiti i dati di cui alla legge 675/96 (quella sulla riservatezza)?.

Fra le domande destinate a rimanere senza risposta ce n'è una in particolare che riguarda - ma è un problema più generale - la documentazione del traffico telefonico. Il numero di utenti che invece di giocare con il web si rivolge preferibilmente alla posta elettronica sta crescendo sensibilmente con una conseguenza non trascurabile: collegamenti brevi ma frequenti.

Un caso concreto? Il problema sta in ciò: la documentazione del traffico fornita da Telecom inizia dalle telefonate la cui durata è superiore ai quattro scatti, proprio il tempo che più o meno si impiega per vedere se c'è posta.

Il problema delle regole.

Affrontando questioni sempre più generali, è il momento di parlare di leggi. Ci si è messi in testa che Internet abbisogni di una regolamentazione speciale rispetto agli altri Vas (servizi a valore aggiunto). E su questo presupposto sono partite una serie di iniziative dirette all'emanazione di un codice di autoregolamentazione dei contenuti, all'adozione di normative specifiche sulla responsabilità in Rete e via discorrendo.

Andrea Monti
(Associazione Telematica Metro Olografix)

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Glossario

Comandi HAYES: (detti anche comandi AT) attraverso i quali si "programma" un modem. Per comandare il modem si agisce via software inviando dal computer al modem delle sequenze di caratteri, i cosiddetti "comandi Hayes": sigle criptiche che tuttavia, per un uso normale del modem, non è necessario studiare in modo eccessivamente approfondito. Attraverso questi si possono impartire una serie di parametri al nostro modem per farlo funzionare nella maniera a noi più congeniale. Servono principalmente per comunicare via porta seriale con la flash memory interna del nostro apparecchio.

COM (Porta Seriale): è una delle porte di comunicazione del computer con altri apparecchi (tra cui il modem) in una modalità "seriale" cioè inviando i dati bit dopo bit in maniera sequenziale, è identificata nei programmi con la sigla COM seguita dal numero es: COM1, COM2. Normalmente su un PC standard ce ne sono due appunto e la COM1 viene usata quasi sempre (ma non e' una regola) per il mouse e la COM2 per il modem o altri apparecchi seriali.

ISDN (Integrated Services Digital Network): Insieme di standard per la trasmissione simultanea ad alta velocità di voce, dati e immagini su un numero minore di canali rispetto a quelli richiesti dai sistemi di segnale fuori banda. Comunemente ci si chiama la linea DIGITALE che usa appunto questo standard e che può sostituire la normale linea di casa con una linea migliore e con possibilità di utilizzare simultaneamente più servizi usando una sola linea. Ad esempio, mentre si parla al telefono ci si può collegare via MODEM e trasmettere/ricevere dati anche ad alta velocità.

BBS (Bulletin Board System): Bollettino elettronico in cui gli utenti possono lasciare i loro messaggi, prelevare files di programmi, giochi, documenti e tutto quello che occorre ad un computer. Sono stati la prima espressione "di massa" della telematica nel nostro paese, e continuano ad essere un punto di riferimento per quanti vogliano avvicinarsi a questo strumento. Sono sistemi amatoriali, ma tecnicamente molto sofisticati, e gestiti quasi sempre da volontari, che lo fanno per pura passione. Alcuni BBS richiedono la registrazione dell'utente e il versamento di una quota simbolica come contributo alle spese telefonica del sistema.

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I Trucchi : Come ti installo la "porta"

Vedremo oggi il "linguaggio" con il quale un modem può essere configurato. Questo linguaggio e' fatto di alcuni elementari comandi che permettono all'utente di personalizzare la configurazione interna del modem.

Per cominciare bisogna munirsi di un programma di comunicazione, se avete acquistato un modem lo avrete sicuramente sul dischetto fornitovi dalla casa produttrice, altrimenti usate l'Hyperterminal di win95. Una volta aperto il programma vi troverete di fronte ad uno schermo vuoto. Bene, iniziate col dare il comando AT&V (funziona su tutti i modem con comandi standard), che vi permetterà di visualizare i profili di configurazione che il modem ha memorizzati. Di solito sono due, il profilo 0 e il profilo 1, questi inizialmente sono impostati dalla fabbrica, ma voi li potete modificare a vostro piacimento. Per inizializzare il modem con un profilo occorre digitare il comando ATZ(n) dove (n) sta per 0 o 1 a seconda del profilo che volete caricare in memoria.

Il modem ad ogni comando risponde con un OK se il comando dato è andato a buon fine o con un "error" se il comando è sbagliato. Tutti i comandi del modem iniziano con il suffisso AT seguito dal comando. Un altro molto tuilizzato è ATD (D sta per Dial cioè chiama) seguito o da

una P (pulse) o da una T (Tone) a seconda della linea dalla quale intendiamo chiamare, se ha o meno la possibilità della Multifrequenza (cioè se il numero viene composto da telefono con dei toni). Il comando completo ad esempio è questo ATDT (numero di telefono). A questo punto il modem invierà il numero da noi scelto alla linea telefonica che chiamerà l'utenza da noi prescelta.

Un altro comando importante da sapere è il +++. Se si digita questa sequenza di + durante un collegamento il modem passerà dalla modalità trasmissione dati alla modalità comandi. E noi potremo dire al modem di riattaccare con il comando ATH (Hung-up).

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Modem, da tartaruga a velocità supersonica : Breve storia dell'apparecchio che permette di collegarsi con la rete delle reti

PESCARA- Proseguendo il discorso iniziato la settimana scorsa sui modem, parleremo oggi dei vari tipi di modem attualmente in commercio facendo anche un breve excursus storico su questo apparecchio.

I primi modem ad apparire sul mercato avevano una velocità molto bassa di circa 300bps e con il passare del tempo la velocità è aumentata in maniera vertiginosa, fino ad arrivare oggi a circa 52Kbps in ricezione con il protocollo x2 proprietario di una famosa ditta produttrice di modem.

Stiamo comunque parlando sempre di modem su linea analogica (la normale linea di casa). Non esiste una unica tecnica di modulazione che vada bene per tutte le velocità; d'altronde anche per una stessa velocità sono adottabili svariate tecniche, che però risultano tra loro incompatibili. Esiste in merito una normativa internazionale, gli standard del CCITT. Il Comitè Consultatif International Tèlèphonique et Tèlègraphique, un organismo internazionale che promulga gli standard in materia di telecomunicazioni, emette regolarmente delle "raccomandazioni", raccolte in dieci serie denotate da numeri romani. La serie riguardante la trasmissione dati attraverso circuiti telefonici è la quinta, per cui le raccomandazioni in merito iniziano con la sigla "V". Di seguito compaiono gli standard CCITT che ci riguardano, con le velocità massime a cui essi corrispondono: V.21 300 bps, V.22 1200 bps, V.22bis 2400 bps, V.32 9600 bps, V.32bis 14400 bps, V.34 28800 bps, V.34+ 33600 bps.

Chiaramente queste sono le velocità standard riconosciute CCITT, ma le case produttrici in questi anno hanno spesso fatto circuiti che comunicavano secondo standard Proprietari, quindi soltanto i modem di quelle case, o che adottavano un chipset di quel tipo potevano dialogare fra loro a quelle velocità. (vedi ad esempio il primo protocollo a 19200, il V32Terbo o il primo a 28800 il VFC, e l'attualissimo X2). Quindi è conveniente acquistare sempre un modem che supporti almeno uno standard CCITT altrimenti si rischia di avere un apparecchio che comunica soltanto con i suoi simili.

Un'altra considerazione da fare circa la scelta del modem è quella relativa all'omologazione. Secondo la legge attualmente vigente in Italia, qualunque apparato che venga collegato alla rete telefonica deve essere omologato da parte del ministero PP.TT. L'omologazione, che comporta per il fabbricante diversi oneri e lungaggini burocratiche, fa anche di fatto lievitare in modo sostanzioso il prezzo del modem rispetto ad un equivalente modello non omologato.

Utilizzando un modem non omologato si rischia, in caso di ispezione Telecom, una multa ed il sequestro dell'apparecchio. Peccato soltanto che non vi siano accordi internazionali per rendere compatibili i requisiti necessari all'omologazione e, conseguentemente, consentire il riconoscimento delle omologazioni avvenute in altri Paesi: molti modem stranieri, di fatto fuorilegge in Italia, hanno infatti passato le omologazioni di altri Paesi tecnologicamente avanzati. E se è vero che vi sono effettivamente delle piccole caratteristiche tecnologiche diverse fra le reti nostrane e quelle straniere (ad esempio il tono usato per indicare il "libero", che i modem USA non omologati non sono generalmente in grado di rilevare), le lungaggini ed i costi associati alla procedura di omologazione fanno a volte pensare più ad una perversa forma di protezionismo che non al sincero intento di garantire la sicurezza e la compatibilità elettrica dell'apparecchio.

Stefano Chiccarelli
(Associazione Telematica Metro Olografix)

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